Nel 1876 Felice Pozzi fonda Pozzi & co, casa di moda maschile che ben presto diventerà una rampante impresa commerciale, gestita con criteri, per l’epoca, di assoluta originalità e in straordinario anticipo sui tempi.
L’antica e celebrata “casa di moda” non proporrà soltanto abiti maschili di ineccepibile fattura, ma per i propri clienti diventerà artefice di una certa immagine dell’uomo. Un uomo costantemente al passo con i tempi nuovi, determinato e mai convenzionale.
Claudio Tridenti prende in mano la gestione della Pozzi & co ereditata dal suocero Felice Pozzi e inventa prima di tutto ciò che gli anglosassoni definiscono il “brand“, nello specifico il primo luxury brand maschile italiano.
Questo nuovo concetto per l’epoca, era così chiaro a Claudio Tridenti, che decide di brandizzare addirittura se stesso, riuscendo ad ottenere l’avvallo di un Regio decreto diventando così Claudio Tridenti Pozzi!
Sede, cuore, simbolo della casa di Moda.
Voluto fortemente da Claudio Tridenti Pozzi in una Milano che aveva già saputo imporsi sulla scena internazionale come l’unica, autentica metropoli di Italia.
Pozzi vuole infatti la sua sede rispettosa dei più caratteristici stilemi architettonici dell’epoca, fra ecletticismo, tardo liberty e decò.
Il Castello, imponente ma niente affatto ridondante, raffinato ed elegante, si accampa nel tessuto urbano milanese come simbolo pregnante destinato a dar corpo e sostanza ai molteplici valori su cui s’è improntato lo straordinario successo commerciale, economico e mondano della maison destinata a diventare casa e rifugio di un brand senza tempo.
Claudio Tridenti Pozzi divenne un protagonista di spicco dell'alta moda maschile, fornitore della Real Casa a partire dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III che accompagnava ogni anno alla Fiera Campionaria di Milano, del Principe di Piemonte e della migliore borghesia del tempo come la famiglia Pirelli e Borletti
Claudio Tridenti Pozzi strinse importanti legami con le figure di spicco dell'epoca in ogni campo, creando e promuovendo il polo della calzatura nel vigevanese e della cravatta nel comasco.
Oltre all'abbigliamento, ideò e realizzò accessori assai particolari, come il portafoglio-calendario in stile regimental, e disegnò "l'Armadio per il corredo stagionale dell'uomo moderno" che gli valse il premio alla VI Triennale di Milano.
Claudio Tridenti Pozzi strinse importanti legami con le figure di spicco dell'epoca in ogni campo, creando e promuovendo il polo della calzatura nel vigevanese e della cravatta nel comasco.
Oltre all'abbigliamento, ideò e realizzò accessori assai particolari, come il portafoglio-calendario in stile regimental, e disegnò "l'Armadio per il corredo stagionale dell'uomo moderno" che gli valse il premio alla VI Triennale di Milano.
Per la sua grandezza, capacità e visione divenne prima Commendatore e poi nel 1938 fu nominato Cavaliere del Lavoro nel settore tessile: nessuno prima di Lui, partendo da una idea di “brand” e dalle umili origini, era mai stato in grado di compiere una ascesa così importante.
Lo straordinario percorso artistico e professionale di Tridenti Pozzi si interruppe con la sua morte. Con il tempo ci si dimenticò della sua storia, del suo brand e dei luoghi in cui fece vivere la sua passione per la moda, per la cultura e l’arte.